Manifesto
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Una rivista digitale di cultura
humus® mette la cultura al centro e ne promuove la divulgazione per favorire il cambiamento.
Si rivolge al mondo dell’architettura, del design, dell’arte e della ceramica e a tutti coloro che ricercano sguardi inediti e costruttivi.
2
Scavare, scoprire, disseminare
A cinquant’anni dalla prima e rivoluzionaria pubblicazione della testata per iniziativa dell’allora Fondazione Iris Ceramica (1973), humus® riparte dalle sue radici per proporre un approccio basato
sull’oggettività della conoscenza,
sull’incontro,
sulle esperienze originali e partecipate.
humus® condivide i valori di un gruppo industriale, Iris Ceramica Group, che da sempre – anche in quel lontano 1973 – ha creduto nella forza propulsiva della cultura e della tutela ambientale.
Dopo mezzo secolo e in un contesto totalmente mutato, humus® mantiene il suo senso, a partire dal significato letterale: nutrimento utile alla crescita.
Ci adopereremo, quindi, per scavare in profondità, giungere alle radici delle cose, disseminare idee che nutrono.
3
Un discorso ampio intorno alla ceramica
Per humus® la ceramica è materia d’elezione.
È terra e lavoro, cultura e arte. È creatività, fantasia nelle mani di tutti.
È un catalizzatore per incontrare l’altro. Richiede pazienza, rispetto, ascolto.
Intorno alla ceramica adotteremo nuovi sguardi, esploreremo nuovi percorsi.
4
humus® non mira solo a scoprire, ma a costruire.
humus® non intende aggiungere una voce alle tante, ma si propone di creare un luogo di ascolto, in cui apprendere e crescere.
Daremo spazio agli interpreti del progetto e della ceramica, ma anche alle voci della scienza e della creatività – artisti, fotografi, ricercatori, studiosi, sperimentatori – che illustreranno le loro ricerche più attuali.
Interrogheremo discipline diverse: economia, sociologia, letteratura, geopolitica, fisica, biologia, informatica…
Creeremo connessioni e sinapsi utili alla comprensione della realtà.
humus® sceglie anche un nuovo ritmo: non inseguiremo il clamore o la novità, né la frenesia del presente, perché la qualità richiede tempo e selezione.
Attenderemo con pazienza di cogliere i frutti.
* Lo sfondo di questa pagina riproduce la superficie ceramica di Pollution, una straordinaria iniziativa di Iris Ceramica, marchio storico di Iris Ceramica Group, che si tenne nel 1972 a Bologna. Dall’8 al 14 ottobre di quell’anno la centralissima piazza Santo Stefano venne pavimentata con diecimila superfici ceramiche 33×33 cm – prodotte, numerate e firmate dall’azienda Iris Ceramica – che riproducevano una zolla di terra: rappresentava il fertile humus di Pollution, progetto rivoluzionario per una nuova estetica dell’inquinamento a cura di Gianni Sassi, e servì come palcoscenico per le installazioni e le performance di ventiquattro artisti e due musicisti – tra cui Franco Battiato – impegnati sul tema.
Dopo pochi mesi, nell’aprile 1973, uscì il primo numero della rivista humus, quadrimestrale di cultura, strategia e tecnica della ceramica edito e distribuito dalla Fondazione Iris e curato dall’agenzia Al.Sa di Gianni Sassi e Sergio Albergoni.