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Edward Burtynsky. Paesaggi come metafore

di Luisa Castiglioni

Edward Burtynsky è considerato uno dei più importanti fotografi contemporanei. Da oltre quarant’anni dedica la sua pratica a testimoniare l’impatto dell’uomo sul pianeta. A farci avvicinare al suo messaggio globale ha contribuito l’ampia retrospettiva Burtynsky: Extraction/Abstraction che, dopo il debutto alla Saatchi Gallery di Londra, è stata ospitata all’M9 – Museo del ‘900 di Mestre, valorizzata dall’allestimento curato da Alvisi Kirimoto. L’intero corpus della serie Extraction/Abstraction è riunito in un prestigioso volume pubblicato dall’editore tedesco Steidl (2024), che ha già in catalogo diversi volumi dedicati a Burtynsky.

In Extraction/Abstraction il lavoro di Burtynsky si concentra su quelle che il fotografo canadese descrive come “le incursioni industriali su larga scala nel pianeta”. Ci invita a guardare i cantieri di riciclo, le miniere, le raffinerie: “Tutti spazi che sono al di fuori della nostra normale esperienza, ma la cui la produzione utilizziamo quotidianamente”. Da quei luoghi si ricavano le risorse che soddisfano i bisogni del nostro presente.

La sua è un’osservazione etica su paesaggi che diventano “metafore del dilemma della nostra esistenza moderna; cercano un dialogo tra attrazione e repulsione, seduzione e paura. Siamo attratti dal desiderio, dall’opportunità di vivere bene, ma siamo consciamente o inconsciamente consapevoli che il mondo sta soffrendo. La nostra dipendenza dalla natura e la nostra preoccupazione per la salute del pianeta ci pongono in una difficile contraddizione”. Contraddizione resa evidente dalle sue opere affascinanti: i paesaggi – apparentemente perfetti, irreali, astratti, toccanti – sono esteticamente attraenti e insieme spaventosi. Ci mettono davanti, senza compromessi, alle modifiche climatiche, territoriali, strutturali sulla TerraL’indagine di Burtynsky ci esorta a capire quanto l’uomo abbia già sfruttato le risorse naturali e a cercare un futuro sostenibile.

Curata da Marc Mayer, già direttore della National Gallery of Canada e del Musée d’Art Contemporain de Montréal, la mostra Burtynsky: Extraction/Abstraction ha proposto oltre 90 fotografie di grande formato, 13 murales ad alta definizione, un’esperienza di realtà aumentata e una sezione, chiamata Process Archive, che mostra gli strumenti e le fotocamere usate negli anni da Burtynsky nel corso della sua instancabile navigazione intorno al mondo.

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