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Il design amazzonico di Igor Lima

di Giulia Marani

Dove sono nato c’è una foresta” recita la brevissima biografia scritta da Igor Lima per il suo profilo Instagram. Una frase che contiene una buona dose di understatement, considerato che il designer brasiliano è nato a Manaus, una città con oltre due milioni di abitanti mollemente affacciata sulle acque del Rio Negro, alle porte della foresta amazzonica, il più grande polmone verde del pianeta: 6,7 milioni di chilometri quadrati di vegetazione in cui vivono centinaia di specie animali e numerose popolazioni indigene.

Nel lavoro di Lima la foresta amazzonica è una fonte di ispirazione, dai motivi inediti tracciati dai rami degli alberi alle silhouette di uccelli o insetti introvabili altrove. Rappresenta un richiamo all’autenticità: “Ho cominciato a riflettere sulle mie origini e su come incorporarle nel mio lavoro durante gli studi, quando ho trascorso un periodo a Milano, sui banchi dello IED” racconta il progettista. “Lì mi sono reso conto che, come me, parecchi studenti internazionali erano affascinati dal design italiano e, una volta rientrati nei loro Paesi, tendevano a imitarlo o comunque a riproporre quelle stesse forme senza cercare di rimodularle in funzione del nuovo contesto. Così mi sono trovato a immaginare come sarebbe stato un design autenticamente amazzonico, e a chiedermi come avrei potuto tenere insieme il piano collettivo e quello personale, la storia della foresta e i miei ricordi d’infanzia”. Da questa riflessione è nata l’idea di concentrarsi su un materiale vivo e carico di memoria come il legno e di guardarsi intorno alla ricerca di linee e pattern da usare come spunti per una ricerca originale, che avesse come risultato finale dei mobili e complementi dall’aspetto decisamente contemporaneo.

Igor Lima con lo sgabello Capibara. Lima ha studiato allo IED di Milano. Le sue creazioni sono distribuite anche nel nostro Paese attraverso Tropicalistic, sito specializzato nel design brasiliano contemporaneo. Courtesy Igor Lima.

Così la consolle Rocca ha un movimento che ricorda le particolari formazioni calcaree erose dall’acqua nel villaggio di Presidente Figueiredo, il ‘paradiso delle cascate’ dello Stato di Amazonas. La libreria Grafismos, con il suo intreccio di piani orizzontali e verticali curvilinei, si ispira all’intrico di rami e liane nel folto della foresta, restituendone l’affascinante complessità, mentre lo sgabello Capibara si rifà alle panche cerimoniali usate da alcune tribù indigene nei loro rituali. Il piano circolare del tavolino basso Aranha testimonia di una fascinazione del designer per le ninfee giganti dell’Amazzonia, le cui foglie possono raggiungere un diametro di tre metri e sostenere il peso di un bambino. Le sue gambe, invece, sono sottili e segmentate come quelle dei ragni. Nel nome e nella struttura della panchina Centopeia, con la sua seduta formata da quattro elementi modulari, c’è un richiamo al centopiedi amazzonico gigante, una scolopendra carnivora che vive in ambienti umidi come la foresta pluviale e riesce a divorare perfino i pipistrelli.

Tutto, o quasi tutto, nel design di Igor Lima sembra insomma ricondurre all’ecosistema unico dell’Amazzonia, con un’eccezione. La materia prima, il legno, proviene da fonti rinnovabili e certificate che si trovano decisamente più a sud di Manaus, nelle regioni sud-orientali e centro-occidentali del Brasile. “La maggior parte dello Stato di Amazonas è coperta da foreste ma il legno prodotto sul posto in maniera sostenibile è pochissimo ed è generalmente riservato a un consumo locale” spiega il designer. “Ecco perché ho scelto di non usarlo nel mio studio”.

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Igor Lima, Capibara. Lo sgabello si ispira alle sedute usate da alcune tribù dell’Amazzonia per i loro cerimoniali e rappresenta un omaggio alle culture dei nativi, strettamente legate alla foresta. Courtesy Igor Lima.

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Igor Lima, Centopeia. La struttura della panca ricorda quella di un insetto, il centopiedi gigante dell’Amazzonia. Courtesy Igor Lima.

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Igor Lima, Centopeia. Il centopiedi amazzonico gigante è noto anche come centopiedi peruviano dalle zampe gialle e può raggiungere i trenta centimetri di lunghezza. Courtesy Igor Lima.

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Igor Lima, tavolino basso Aranha. I piedi di questo tavolino ricordano le zampe di un ragno, mentre il piano ha la forma circolare della ninfea Victoria amazzonica, una delle varietà più spettacolari di questa pianta. Courtesy Igor Lima.

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Igor Lima con lo sgabello Capibara. Lima ha studiato allo IED di Milano. Le sue creazioni sono distribuite anche nel nostro Paese attraverso Tropicalistic, sito specializzato nel design brasiliano contemporaneo. Courtesy Igor Lima.

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Igor Lima, consolle Rocca. Questo pezzo, che evoca la sinuosità dei paesaggi rocciosi dello Stato di Amazonas, è realizzato a mano da artigiani locali. Courtesy Igor Lima.

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Igor Lima, libreria Grafismos. L’ispirazione nasce dagli intrecci dei rami e delle liane nel folto della foresta amzzonica. Courtesy Igor Lima.

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Igor Lima, Linha. Il tavolino Linha (‘linea’ in portoghese) rende omaggio alla tradizione modernista brasiliana. Courtesy Igor Lima.

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I paesaggi dell’Amazzonia, un’importante fonte di ispirazione per il designer Igor Lima che riproduce nelle sue creazioni linee e pattern presi in prestito dalla natura.

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“La brasilianità del mio design”, spiega Lima, “passa prima di tutto attraverso il cuore dell’Amazzonia, la mia terra natale, e cerca l’originalità delle forme nella natura per poi mescolarla con il gusto per il minimalismo”.

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