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Carpathia: nel cuore selvaggio d’Europa

di Luisa Castiglioni

Al centro dell’Europa Orientale la regione dei Carpazi è un mosaico di foreste vergini, cime imponenti e vallate dove la vita scorre al ritmo della natura. Lontana dai circuiti turistici e dalle cronache internazionali, questa regione della Romania è cruciale per comprendere il futuro delle foreste del Continente. Da quindici anni in queste aree la Foundation Conservation Carpathia (FCC) opera per creare una riserva naturale integrale e selvaggia, che riunisce oltre 250.000 ettari tra i siti di Făgăraș Mountains Natura 2000, Piatra Craiului National Park e Leaota Mountain. Il fotografo britannico Nicholas J.R. White ha deciso di documentare il percorso di creazione del parco con il progetto fotografico Carpathia, elevandolo a caso esemplare: il racconto visivo mette in luce la biodiversità, ma anche la storia delle comunità che lambiscono la grande foresta, rivelando la fragilità e la resilienza di uno degli ultimi grandi paesaggi selvaggi europei. “Ho iniziato a lavorare a Carpathia nel 2018, e il progetto è tuttora in corso” racconta White. “È molto difficile comunicare quello che accade sul campo senza dedicare anni interi alla documentazione. I processi per istituire un parco naturale si sviluppano lentamente, seguendo le stagioni e gli anni e il mio approccio fotografico deve procedere di pari passo con questi sforzi.”

Il mosaico di betulle, faggi e conifere immerso nella nebbia in una veduta autunnale dei Carpazi meridionali, ph. Nicholas J.R. White

Cresciuto nella contea di Devon, nel sud-ovest dell’Inghilterra, e oggi residente alle Ebridi, le Inner Islands della costa occidentale scozzese, White ha sempre vissuto in luoghi dove natura e comunità si intrecciano. “La mia famiglia ha sempre abitato in ambienti rurali, e per me è naturale che le mie fotografie siano influenzate da questi luoghi e da queste esperienze. Capire il ritmo della vita, le tradizioni, la cultura e l’intreccio tra mondi umani e non umani è parte del mio lavoro tanto quanto lo è della mia vita personale.” All’inizio il progetto di White mirava a raccontare in modo più ampio le iniziative di rewilding in Romania. L’incontro nella valle di Dâmbovița con i conservazionisti della Foundation Conservation Carpathia ha segnato una svolta. Da quel momento il fotografo ha scelto di concentrare il lavoro su questa regione, documentando la creazione del parco nazionale all’interno dell’area che custodisce la più vasta superficie di foreste vergini e non frammentate d’Europa, la più consistente popolazione di grandi carnivori come orsi, lupi e linci e oltre 3.700 specie vegetali endemiche.

Oltre i dati e le statistiche, le sue immagini portano alla luce i volti e le storie delle 28 comunità che circondano i monti Făgăraș e che il progetto della FCC si propone di tutelare in sintonia con la grande area selvaggia. Le foto ritraggono ranger, guardie forestali, pastori, abitanti: tutte persone la cui sussistenza è intrecciata con l’area boschiva. Pur essendo la regione dei Carpazi meridionali una delle poche grandi aree senza insediamenti umani in Europa, la presenza dell’uomo è decisiva per la protezione di questo straordinario territorio. Le fotografie seguono, così, le azioni sul campo: i pattugliamenti contro la caccia di frodo, il monitoraggio della fauna e le piantumazioni nelle aree colpite dal disboscamento. Carpathia affronta dibattiti cruciali sull’uso del suolo e sulle esigenze talvolta conflittuali – talvolta complementari – dei mondi umano e non umano riconoscendo la difficoltà di conciliare protezione e attività tradizionali.

Torrente invernale tra conifere e latifoglie spoglie in una valle dei Carpazi meridionali, ph. Nicholas J.R. White


Cammino con un piccolo taccuino, e annoto continuamente idee, schemi di progetti, possibili collaborazioni. Il paesaggio e il senso di appartenenza, la temporalità e il passare del tempo sono i temi che descrivono meglio il mio lavoro. Tutto ciò che ho sempre voluto dalla fotografia è vivere all’aria aperta e passare più tempo nella natura. Nient’altro che questo.” In un’Europa dove vaste aree incontaminate sono sempre più rare, il progetto si colloca in un momento cruciale nella lotta contro la perdita di biodiversità e il degrado ambientale. Negli ultimi anni il rewilding ha guadagnato popolarità come strategia per affrontare queste crisi, ma White propone una prospettiva diversa: “In Carpathia l’attenzione si sposta sulla protezione di flora e fauna, non solo sulla reintroduzione di specie in declino”. Il ritmo lento del progetto riflette quello della foresta stessa, con i suoi cicli di crescita, resistenza e rigenerazione.Adesso sto cercando di capire cosa significhi questa mia nuova vita alle Ebridi e sono certo che il lavoro si evolverà con me. Ho molte idee da esplorare, ma continuo a credere che la fotografia debba restare il mio modo per stare all’aperto e ascoltare il paesaggio.”

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