Luca Bochicchio mi attende alla Casa Museo Jorn, sulle alture di Albissola Marina, da cui si abbraccia con lo sguardo il Mar Ligure nei suoi riflessi più vividi. La Casa oggi è parte del MuDA, Museo Diffuso Albisola, del Comune di Albissola Marina, gestito dalla Fondazione Museo della Ceramica di Savona Onlus, di cui Luca Bochicchio è direttore scientifico. È stata a lungo l’abitazione di Asger Jorn (1914-1973), uno degli artisti più importanti del Novecento, pittore e scultore, ma anche teorico e fondatore di gruppi d’avanguardia, tra cui CoBrA e Bauhaus Immaginista. Jorn arrivò ad Albisola nel 1954; tre anni dopo decise di acquistare due antichi edifici con il terreno circostante per trasformarli, grazie all’aiuto del suo assistente Umberto Gambetta (Berto), in una sorta di casa-mondo, in cui l’immaginazione può spaziare libera e spontanea.
Qui la nostra conversazione, in cui si parla di confini, ma anche di sconfinamenti tra nazioni, pratiche, definizioni.
Casa Jorn è un luogo unico, segnato anche dalla storia e dal percorso del suo fondatore e dalla topografia della città che la accoglie. Luogo di scambi e di continua ospitalità di artisti internazionali che l’hanno eletta a casa. In che modo i confini (tra nazioni e pratiche) sono stati più volte superati nella storia del luogo?
Albisola è stata ed è uno di quei luoghi in cui l’energia si concentra, portando le persone da ogni dove a fluire in essa, a incontrarsi. Le ragioni – ipotizzate e documentate – sono innumerevoli, ma le più profonde sono da cercare nelle decine e decine di mani artigiane che lavoravano incessantemente e ossessivamente l’argilla. Intorno a questo fuoco si sono radunate donne (molte più di quelle che i libri di storia raccontano) e uomini realmente da ogni lato del globo: estremo Oriente e Caraibi, Nord e Sud Europa. Casa Jorn è il concentrato di Albisola, l’hortus conclusus dell’umanità gioiosa, operosa e profondamente sperimentale. Soprattutto, senza confini nazionali e politici, solo naturali, che chiamano quindi lo sconfinamento per animale curiosità e necessità dell’altro. Qui, ai tempi di Jorn, si parlavano davvero moltissime lingue, pari a quelle degli ospiti che la visitavano. A pochi metri abitava Wifredo Lam, cubano, e poco più giù Lucio Fontana, argentino. Argentino era anche Carlos Carlé, il primo a portare ad Albisola il linguaggio neo-primitivista del grès. Dalla Svezia l’anarchico e terribilmente poetico Ansgar Elde, dalla Polonia Maria Papa Rostkowska, dalla Danimarca, come Jorn, Eva Sørensen, dal Cile Roberto Sebastián Matta e dalla Francia poeti come Édouard Jaguer e radicali del pensiero come Guy Debord. Tutti ad Albisola, tutti a Casa Jorn, con i propri retaggi: semplicemente il mondo in una casa. Con le Biennali di Ceramica nell’Arte Contemporanea dei primi anni Duemila Casa Jorn è stata riattraversata da artiste e artisti da ogni dove. Ricordo l’installazione delle ‘patate’ in ceramica dell’olandese Jacqueline de Jong, che di Jorn fu amica e complice per lunghi e importanti anni. Poi è toccato a noi: dopo i restauri e l’apertura al pubblico come Casa Museo nell’anno del centenario della nascita di Jorn (2014), dovevamo tenere il punto e portare avanti il discorso. Oggi il museo, che ci piace gestire professionalmente senza scordarci, però, che è pur sempre una dimora e un luogo accogliente per natura, ospita poco meno di cinquemila visitatori l’anno da buona parte d’Europa e del mondo, ma soprattutto artisti, famiglie, bambini e studenti di ogni ordine e grado. Anche gli artisti e i curatori che ci vengono a trovare sono spesso in viaggio, incrociano Casa Jorn lungo le rotte dell’Europa.

Negli anni Casa Jorn ha ospitato gli interventi di diversi artisti contemporanei: come sono avvenuti questi incontri?
Ognuno di essi è una storia a parte, eppure interconnessa alle altre. Cesare Viel e Arianna Carossa sono stati i due pionieri che dalla riapertura al pubblico, nel 2014, hanno accettato il rischio e la sperimentazione pura in un luogo vergine. La vicinanza (in quanto basati a Genova) e la loro carica poetica li hanno portati come il vento fa con le vele. Anders Herwald Ruhwald è stato pazzesco: nativo del medesimo paese di Jorn, Vejrum, è giunto da noi mentre viveva a Detroit. Un lavoro meticoloso fatto di studio, sopralluoghi e infine sculture create a commento di ogni stanza della casa, pur lavorando all’altro capo del mondo. Salvatore Arancio è stato potente e romantico. Mentre il suo lavoro veniva giustamente acclamato alla 57. Biennale di Venezia, lui stava già con noi nel giardino di Jorn. Ha avuto la visione dopo pochi minuti dal suo ingresso. Con lui abbiamo compiuto un passo in più: creava infatti le sue opere direttamente nel giardino, vi trascorreva tutta la giornata. Loredana Longo ha chiesto con umiltà uno spazio per la sua prima opera ceramica: ha tirato su un muro con malta e mattoni, lasciando solo l’oro e un piede di porco in cima. Poi ha distrutto tutto: la vera opera era quella. Alessandro Roma già frequentava i laboratori ceramici di Albisola da anni, non abbiamo saputo cosa avrebbe installato fino al giorno dell’inaugurazione. Ha fatto scendere le sue sete dal soffitto dello studio di Jorn, mentre dal basso sorgevano poderosi boccioli in ceramica. Una ragazza leggeva dei versi di Emily Dickinson e il rosmarino a mucchi purificava lo spazio. Questi sono stati i primi, poi ne abbiamo coinvolti molti altri; avevamo poche facilitazioni da offrire all’epoca, ma tantissimo lavoro, professionalità, ambizione e passione. Pare abbia funzionato. A loro sarò sempre grato.

Da settembre lancerete un nuovo formato, anche esso basato sullo sconfinamento, oltre la classica idea di residenza come occasione di produzione artistica. Posso chiederti cosa guida la vostra scelta e quale è il programma?
Con le residenze di due gruppi di artisti nel 2021 (Ballard in Albisola, con il MAMCO di Ginevra, con dodici tra artisti, curatrici e poeti) e nel 2023 (A Casa,con i mitici David Adamo, Giacomo Porfiri e Wolfgang Staehle) siamo finalmente giunti alle prime residenze totali, intese come abitare, vivere e lavorare nella casa-giardino. Estenuante ma vero. Ora, con l’apertura del Centro Studi Casa Jorn, stiamo dando la possibilità di soggiornare per motivi di studio e ricerca, a curatori, studiosi e artisti. Vogliamo offrire uno spazio unico per muovere il pensiero e le azioni, in maniera totalmente indipendente. Per il momento stiamo lavorando attraverso collaborazioni in progetti internazionali, per esempio con due istituzioni danesi, il Museum Jorn di Silkeborg e il Museum Ovartaci di Aarhus, ma stiamo già attivando altre proposte per offrire spazio a curatori e artisti in formazione anche dall’Italia.

Salvatore Arancio, Like A Sort Of Pompeii In Reverse, installation view dello studio di Asger Jorn, 2019, ph. Federica Delprino - Omar Tonella

Salvatore Arancio, Like A Sort Of Pompeii In Reverse, installation view, sculture ambientate nel giardino di Casa Museo Jorn, 2019, ph. Federica Delprino - Omar Tonella

Il bagno di Casa Museo Jorn, ambiente separato dal resto degli edifici, conserva opere ceramiche di Jorn alle pareti e in occasione delle mostre temporanee integra i lavori di artisti contemporanei, ph. Preben Stentoft

Un suggestivo dettaglio del giardino di Casa Museo Jorn, dove elementi naturali e opere d’arte si fondono in un insieme organico, ph. Preben Stentoft

La veranda di Casa Museo Jorn è uno degli ambienti più stupefacenti, tanto per i colori accesi quanto per la compresenza di materiali e tecniche. Qui una vista della parete realizzata con ceramiche di recupero, presenti anche all’esterno, nel giardino, ph. Federica Delprino - Omar Tonella

Il salotto di Casa Museo Jorn ospita una selezione di opere realizzate dai bambini dell’artista. I piatti sulla parete di destra sono l’esito di uno degli esperimenti del Mouvement international pour un Bauhaus imaginiste, ph. Federica Delprino - Omar Tonella

Lo studio di Asger Jorn contrasta con il resto degli ambienti della casa per il suo candore. L’artista era solito dipingere in questo spazio e, terminati lavori importanti, amava invitare i suoi amici per la ‘Festa della capra’, ph. Federica Delprino - Omar Tonella

Dettagli dell’allestimento di Limoni, mostra personale di Arianna Carossa, 2016

Dettagli dell’allestimento di Limoni, mostra personale di Arianna Carossa, 2016

Dettagli dell’allestimento di Limoni, mostra personale di Arianna Carossa, 2016

Cesare Viel, Verso Jorn, 2016, installazione di cocci di piastrelle, piatto di ceramica, lampada da tavolo, audio in loop, a seguito della performance svolta in occasione della XII edizione della Giornata del Contemporaneo promossa dall’associazione AMACI (Associazione dei Musei d’Arte Contempor...

Cesare Viel, Verso Jorn, 2016, dettaglio di installazione di cocci di piastrelle, piatto di ceramica, lampada da tavolo, audio in loop, a seguito della performance svolta in occasione della XII edizione della Giornata del Contemporaneo promossa dall’associazione AMACI (Associazione dei Musei d’A...

Anders Herwald Ruhwald, Construction of a rainbow, esposto in occasione di The Body, The Mind, This Constructed World, 2018. Courtesy the artist and Officine Saffi, ph. Paolo Riolzi

Anders Herwald Ruhwald, The Body, The Mind, This Constructed World, installation view, 2018. Courtesy the artist and Officine Saffi, ph. Paolo Riolzi

Loredana Longo, Piede di porco allestita nello studio albisolese di Asger Jorn durante la mostra personale Another Break in the Wall, 2017

Alessandro Roma, Process and form, installazione con tessuti e ceramica nello studio di Asger Jorn, 2018, ph. Matteo Zarbo

Sarah Tritz nel bagno di Casa Museo Jorn durante la residenza Ballard in Albisola che ha riunito nel 2021 dodici artisti, scrittori, registi e curatori internazionali

Wolfgang Staehle in un momento della residenza A Casa. Una situazione fieramente opposta al degrado della vita quotidiana, che ha coinvolto anche Giacomo Porfiri e David Adamo, 2023, ph. Giacomo Porfiri

Allestimento della mostra A Casa. Una situazione fieramente opposta al degrado della vita quotidiana di David Adamo, Giacomo Porfiri, Wolfgang Staehle, ph. Giacomo Porfiri

Luca Bochicchio, ph. Dario Miale



















